Tra le più recenti interpretazioni cyber e quelle più spiccatamente social, tra le accezioni tendenzialmente “investigative” e quelle più prettamente strategiche, sempre in equilibro tra le implicazioni di natura etica (quanto è “aperta” una fonte “aperta”?) il diritto alla trasparenza e la privacy, l’OSINT – l’Intelligence delle Fonti Aperte – continua ad essere uno di quegli argomenti che rende sempre piuttosto bene quando viene usato per catalizzare l’interesse delle persone in un verso o in un altro.

Dietro a questa “crosta generalista” con la quale l’OSINT, suo malgrado, deve fare i conti da sempre c’è però una disciplina “vera”, nobile, che merita di costruirsi un proprio assetto teoretico robusto, proprietario e indipendente all’interno degli Studi di Intelligence.

Di centri di ricerca, centri studi, think tank e enti variamente organizzati con la targa “OSINT” fuori dalla porta di ingresso (o dentro il proprio Statuto) ce ne sono probabilmente tantissimi, in massima parte dedicati alla cosiddetta “analisi OSINT” o all’impiego di metodi e sistemi OSINT come strumento asservito alle politiche e alle prassi decisionali (più o meno strategiche).

Il punto è che praticamente nessuna di queste realtà è originariamente e unicamente orientata allo studio, alla crescita e alla evoluzione di OSINT in quanto “disciplina”.

“...nessuna di queste realtà è originariamente e unicamente orientata allo studio, alla crescita e alla evoluzione di OSINT in quanto disciplina…”

L’Intelligence delle Fonti Aperte invece – come ogni altra disciplina che si rispetti – ha estremo bisogno di innovarsi, di crescere, di evolvere, di rafforzare il proprio corpus disciplinare, il proprio sistema di teorie, definizioni, metodi e prassi. E per farlo bene ha bisogno di esistere all’interno di un sistema interdisciplinare che sia il più vasto possibile.

Da queste considerazioni è nata Intelli|sfèra, da queste osservazioni è nata la mia visione di OSINT, la mia “proposta di Teoria Generale per l’Intelligence delle Fonti Aperte“, sviluppatasi poi nella cosiddetta “trilogia dei layer” pubblicata, a partire dal 2014, da Edizioni Epoké.

Sono felice di annunciare che da ieri a questo mosaico va ad aggiungersi un ulteriore, fondamentale tassello.

Grazie alla opera lungimirante e illuminante del Professor Mario Caligiuri, in seno al Laboratorio di Intelligence del Dipartimento Culture, Educazione e Società della Università della Calabria è stato costituito l’Osservatorio sulle Fonti Aperte che sono stato chiamato a coordinare.

Obiettivo dichiarato dell’Osservatorio è sollecitare l’innovazione disciplinare in ambito OSINT, tanto sotto l’aspetto teoretico quanto sotto gli aspetti applicativi ed etici. L’Osservatorio si propone di coinvolgere le migliori esperienze e competenze interdisciplinari oggi disponibili nel nostro Paese al fine di descrivere lo “stato dell’arte” dell’Intelligence delle Fonti Aperte.

“…sollecitare l’innovazione disciplinare in ambito OSINT…”

A far parte dell’Osservatorio è stata chiamata una squadra di professionisti di grande capacità ed esperienza (provenienti da vari settori disciplinari, dell’accademia e del mondo produttivo) che hanno accettato di condividere con me questa nuova avventura in questo settore: Alessandro Zanasi (Ufficiale dei Carabinieri in congedo e fondatore di Zanasi & Partner), Edoardo Camilli (CEO e co-fondatore di Hozint), Stefania Fantinelli (psicologa, dottore di ricerca, borsista presso l’Università di Chieti-Pescara e partner Intelli|sfèra), Micol Ruffini (socio e managing director di Resquon).

I progetti in cantiere sono molti e tutti molto interessanti.

Tra questi la realizzazione di un Manifesto della ricerca interdisciplinare nell’intelligence delle fonti aperte e l’organizzazione di un convegno nazionale sullo “stato dell’arte” in OSINT, la cui prima edizione si prevede per il 2021 (emergenza Covid permettendo) al termine della prima fase di ricerca.

Ci avviamo con entusiasmo verso questa “impresa” con la segreta (ma nemmeno poi troppo segreta) convinzione di poter fare qualcosa di nuovo e soprattutto qualcosa di buono.